DIVORZIO BREVE: CHE COSA SI INTENDE CON QUESTA ESPRESSIONE?
Da un po’ di anni i nostri clienti, durante gli incontri che si tengono nel nostro Studio, ci rivolgono spesso questa domanda: ho sentito dire che ora è possibile fare il divorzio breve, di che cosa si tratta?
Facciamo chiarezza su che cosa si intende quando si parla di “divorzio breve”.
CHE COSA NON È
Prima di illustrare che cos’è il divorzio breve, al fine di evitare qualsiasi equivoco in ordine all’argomento in oggetto, è necessario chiarire cosa non è il divorzio.
A dispetto di quanto si possa pensare: il divorzio breve non è un procedimento alternativo rispetto al divorzio giudiziale o congiunto.
CHE COS’È IL DIVORZIO BREVE
È un’espressione che è stata introdotta nel 2015 con l’avvento della legge n. 55/2015.
Questa legge ha ridotto drasticamente il tempo necessario per ottenere una sentenza di divorzio consentendo così ai coniugi di sciogliere in breve tempo il vincolo coniugale.
Prima di questa legge, infatti, i coniugi dovevano attendere 3 anni dalla separazione per poter procedere al divorzio.
Dall’entrata in vigore della citata legge, invece, è possibile divorziare in un tempo molto più rapidi:
– dopo solo 6 mesi dalla separazione in caso di separazione consensuale;
– dopo solo 12 mesi dalla separazione in caso di separazione giudiziale.
DECORRENZA DEL TERMINE PER PROCEDERE AL DIVORZIO
Ma da quando esattamente decorre il termine per poter avviare il procedimento divorzile?
Comunemente si pensa che il termine per poter divorziare decorra dalla data dell’emanazione del provvedimento che definisce il procedimento, quindi dalla sentenza del tribunale.
In realtà non è così.
Il termine decorre dalla data di prima udienza di comparizione delle parti davanti al giudice relatore (prima della riforma Cartabia il giudice competente era il Presidente del Tribunale).
È bene tenere a mente questa precisazione per risparmiare tempo che potrebbe rivelarsi prezioso.
I coniugi che sono a conoscenza di questa norma, infatti, potranno incardinare il procedimento di divorzio in tempi stretti anche quando il provvedimento del Tribunale è stato emesso molto tempo dopo la data della prima udienza di comparizione (cosa che avviene molto frequentemente soprattutto nei Tribunali più grandi).
LA NEGOZIAZIONE ASSISTITA
Alcune volte i media hanno fatto rientrare nella nozione in esame anche la procedura della negoziazione assistita.
Tale procedura è una delle procedure consensuali di divorzio introdotte con la legge n. 162/2014 che consente alle parti di sciogliere il vincolo coniugale senza andare in tribunale.
Con questa procedura i coniugi possono senz’altro risparmiare tempo rispetto ad una procedura ordinaria.
Con la negoziazione assistita, infatti, gli avvocati, dopo aver fatto firmare l’accordo ai coniugi, lo presentano direttamente alla Procura della Repubblica competente per ottenere il nulla osta.
Dopo alcuni giorni, il procuratore incaricato concede il nulla osta che sancisce la fine del matrimonio.
In questo caso si salta l’udienza di comparizione delle parti, che spesso viene fissata dalle cancellerie dei Tribunali dopo molti giorni dalla data di deposito del ricorso.
IL “DIVORZIO VELOCE” INTRODOTTO DALLA RIFORMA CARTABIA
Un “upgrade” normativo molto importante volto alla riduzione dei tempi della giustizia è stato quello introdotto dalla Riforma Cartabia, d.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150, che ha previsto la possibilità per i coniugi di richiedere il cd. divorzio veloce.
Come già illustrato nell’articolo del nostro blog Separazione consensuale dopo la riforma Cartabia: tutte le novità, la riforma in commento consente ai coniugi di proporre simultaneamente la domanda di separazione e divorzio.
La giurisprudenza ha chiarito recentemente che tale possibilità sussiste anche per i procedimenti consensuali (Tribunale di Verona, sentenza 30 giugno 2023).
È innegabile che tale facoltà concessa ai coniugi permette senza ombra di dubbio di ridurre drasticamente i tempi necessari per ottenere una pronuncia di scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio.
Con il cumulo delle domande, infatti, si può ottenere la separazione e il divorzio insieme in un unico giudizio senza dover incardinare obbligatoriamente due distinti procedimenti.
ASPETTI ECONOMICI DEL DIVORZIO BREVE
Come abbiamo già avuto modo di chiarire in altri articoli del nostro blog, sebbene l’introduzione del divorzio breve da parte del legislatore abbia offerto ai cittadini un chiaro vantaggio in termini di tempistiche per il conseguimento dello scioglimento del vincolo coniugale, è fondamentale che i coniugi siano adeguatamente informati sulle conseguenze legali ed economiche derivanti da tale scelta, prima di procedere.
Tali conseguenze sono, infatti, irreversibili.
Ad esempio, il divorzio comporta la perdita dei diritti successori reciproci e, in alcuni casi, la perdita del diritto alla pensione di reversibilità dell’ex coniuge.
Per questo motivo, è essenziale che i coniugi siano pienamente consapevoli di tutte le conseguenze legali ed economiche prima di intraprendere questo percorso al fine di evitare futuri ripensamenti.
SUGGERIMENTO PRATICO
Ai clienti che vogliono divorziare in tempi brevi dal proprio partner posso suggerire di contattare il proprio legale di fiducia e far presente da subito questa necessità.
Il legale, dopo aver analizzato tutte le criticità che possono emergere ed aver analizzato il caso specifico, potrà indirizzare il cliente sulla scelta di quale soluzione adottare tra quelle sopra illustrate per risparmiare il più possibile in termini di tempo.
Avvocato Cristiano Galli
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Per approfondire le differenze tra la procedura di separazione e quella di divorzio, sia sotto il profilo procedurale che delle conseguenze legali ed economiche, ti invitiamo a consultare l’articolo del nostro blog Differenza tra separazione e divorzio.