Contestazione assenza ingiustificata

da | Dic 6, 2024 | News

CONTESTAZIONE ASSENZA INGIUSTIFICATA

La contestazione dell’assenza ingiustificata del dipendente dal luogo di lavoro rappresenta un tema di particolare interesse in ambito giuslavoristico.

Analizziamo in questo articolo quando si configura tale fattispecie, le conseguenze per il lavoratore e le modalità di gestione della contestazione assenza ingiustificata da parte del datore di lavoro e del lavoratore.

QUANDO SI CONFIGURA L’ASSENZA INGIUSTIFICATA

L’assenza del lavoratore si considera ingiustificata qualora il medesimo ometta di adempiere a due obblighi fondamentali: l’obbligo di informare il datore di lavoro della propria assenza e l’obbligo di fornire la certificazione medica.

Obbligo di avvisare il datore di lavoro

L’assenza è ingiustificata ogni volta che il lavoratore non avvisi per tempo o entro le 24 ore dall’evento morboso il proprio datore di lavoro.

Per quanto concerne l’obbligo di tempestiva comunicazione dell’assenza, il lavoratore dovrà informare il datore di lavoro mediante un sistema che consenta la tracciabilità della comunicazione, ad esempio inviando una email in cui si richiede conferma della sua ricezione o mediante Pec.

Obbligo di trasmettere la certificazione medica

In aggiunta al predetto obbligo informativo, qualora l’assenza sia dovuta a malattia, al fine di regolare la propria posizione, il lavoratore dovrà trasmettere al portale dell’INPS il certificato elettronico di malattia entro e non oltre le 48 ore dall’inizio del periodo di assenza.

Nella prassi tale adempimento spetta al medico curante, è infatti quest’ultimo a registrare il certificato elettronico di malattia presso il portale dell’INPS consultabile dal datore di lavoro.

Il datore di lavoro dopo esser stato avvisato dal dipendente verificherà sul portale dell’INPS la registrazione di un certificato di malattia che ne giustifichi l’assenza.

Indicazioni pratiche per il lavoratore

Il lavoratore per evitare eventuali ritardi nella registrazione sul portale INPS e conseguenze sanzionatorie a suo carico potrà anticipare al proprio datore di lavoro il codice del certificato elettronico rilasciato dal proprio medico.

La violazione di questi obblighi configura una condotta disciplinarmente rilevante, costituendo assenza ingiustificata, e può dar luogo a una formale contestazione da parte del datore di lavoro.

CONTESTAZIONE ASSENZA INGIUSTIFICATA

Nel caso in cui il lavoratore non comunichi l’assenza o non invii il certificato di malattia nei tempi previsti, il datore di lavoro può procedere alla contestazione dell’assenza ingiustificata.

Di norma, il datore attende il rientro del dipendente per verificare il numero di giorni di assenza e valutare le sanzioni applicabili. Successivamente, invia una lettera di contestazione disciplinare che descrive la violazione e concede al lavoratore 5 giorni di calendario, o il termine previsto dal contratto collettivo, per giustificarsi.

Per approfondire l’iter della contestazione disciplinare, puoi leggere l’articolo dedicato Contestazione disciplinare: come difendersi.

POSSIBILI CONSEGUENZE DERIVANTI DALLA CONTESTAZIONE ASSENZA INGIUSTIFICATA

Al termine del procedimento disciplinare, il dipendente potrà essere sanzionato con una sanzione conservativa (ad esempio una multa o una sospensione temporanea) o con una sanzione espulsiva (come il licenziamento).

LA RECIDIVA

L’assenza ingiustificata del lavoratore rappresenta una grave violazione dei doveri che quest’ultimo ha assunto nei confronti del proprio datore di lavoro ed invero in alcuni casi l’assenza dal luogo di lavoro è motivo di licenziamento per giusta causa.

Premesso che nel valutare le singole fattispecie è necessario leggere con attenzione cosa prevede il CCNL di categoria applicato al rapporto di lavoro, in generale si può affermare che dopo la terza recidiva commessa durante l’anno, l’assenza del lavoratore potrà essere sanzionata con il licenziamento per giusta causa senza il riconoscimento del periodo di preavviso.

ASSENZA INGIUSTIFICATA PER 5 GIORNI CONSECUTIVI

Merita di essere trattato a parte il caso in cui l’assenza ingiustificata del lavoratore si protrae oltre i 5 giorni consecutivi, la contrattazione collettiva infatti legittima il datore di lavoro che subisca l’assenza ingiustificata del lavoratore per un periodo così lungo a sanzionare quest’ultimo con il licenziamento.

Il diverso regime sanzionatorio è giustificato dalla gravità della violazione commessa dal lavoratore e per tale motivo non è necessaria la previa contestazione della recidiva.

In questo caso il datore di lavoro, dopo aver istruito il procedimento disciplinare nei confronti del dipendente, potrà sanzionare il singolo episodio di assenza comminando il licenziamento per giusta causa.

SUGGERIMENTI PRATICI PER GESTIRE LA PROCEDURA DI CONTESTAZIONE DELL’ASSENZA INGIUSTIFICATA

Suggerimenti pratici per il datore di lavoro: la conservazione delle prove

Il datore di lavoro deve conservare prove che attestino i tentativi di contatto con il dipendente assente, come messaggi WhatsApp, email, PEC o lettere inviate il giorno dell’assenza. È necessario anche conservare copie delle lettere di contestazione disciplinare e delle ricevute delle PEC, per dimostrare la violazione degli obblighi contrattuali.

La conservazione delle prove riveste particolare importanza nel caso in cui il lavoratore decida di impugnare la sanzione disciplinare dinanzi l’Ispettorato territoriale del lavoro o dinanzi al Tribunale del lavoro competente per territorio.

È importante che le ragioni dell’assenza comunicate dal lavoratore, anche se in ritardo, siano valutate con attenzione dal datore di lavoro, come eventuali cause di forza maggiore o eventi straordinari.

Suggerimenti pratici per il lavoratore: la raccolta delle prove

Il lavoratore che subisce un procedimento disciplinare ha il diritto di esporre le proprie giustificazioni e fornire prove che possano smentire i fatti descritti nella lettera di contestazione.

A tal fine può raccogliere prove come gli screenshot dei messaggi inviati al datore di lavoro per comunicare l’assenza e il registro delle chiamate telefoniche per dimostrare eventuali contatti con l’ufficio del personale o con il datore di lavoro,

Una gestione accurata delle prove può risultare determinante se il lavoratore intende impugnare la sanzione disciplinare ricevuta.

UN CASO PRATICO TRATTATO IN STUDIO

La vicenda

Un lavoratore si è rivolto al nostro studio dopo aver ricevuto una lettera di contestazione disciplinare per mancata comunicazione dell’assenza e trasmissione del successivo certificato medico.

Al contrario di quanto riportato nella lettera, il lavoratore ci riferiva di aver contattato telefonicamente il proprio responsabile la mattina presto del primo giorno di assenza, avvertendolo che sarebbe andato dal proprio medico per ottenere il certificato di malattia. Contattato il proprio medico di base per essere visitato veniva rinviato al giorno seguente a causa dell’indisponibilità di posti in agenda per quel giorno.

Il lavoratore pertanto veniva sottoposto a visita solo il giorno successivo ed il certificato medico è stato rilasciato solo per un giorno rispetto ai due giorni di assenza effettiva.

Le deduzioni difensive

Nelle deduzioni difensive del dipendente, è stata evidenziata la diligenza con cui il lavoratore aveva preavvisato tempestivamente il proprio responsabile riguardo alla sua assenza.

Il lavoratore aveva informato il responsabile telefonicamente sin dal primo giorno di malattia, spiegando che avrebbe ottenuto un certificato medico.

Inoltre, è stato sottolineato che la mancanza di un certificato completo non era imputabile al lavoratore, in quanto il medico di base lo aveva rinviato alla giornata successiva a causa di un’agenda già piena, motivo per cui il certificato rilasciato copriva solo uno dei due giorni di assenza effettiva.

L’esito del procedimento disciplinare

La società, dopo aver ascoltato il lavoratore e il suo responsabile e constatato l’assenza di precedenti sanzioni, ritenendo fondate le giustificazioni rese dal dipendente, ha deciso di archiviare il procedimento senza applicare alcuna sanzione.

CONCLUSIONI

In questo articolo abbiamo evidenziato come la contestazione dell’assenza ingiustificata rappresenti un tema complesso che richiede un’attenta gestione da parte sia del datore di lavoro che del lavoratore.

Vi suggeriamo pertanto di stare attenti a rispettare scrupolosamente gli obblighi previsti dalla legge e dalla contrattazione collettiva assicurandovi di documentare correttamente ogni fase del procedimento.

Restiamo a disposizione per fornirvi eventuali ulteriori chiarimenti e il supporto professionale necessario.

Avvocato Francesca Del Duca

 

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