Diritti e doveri del lavoratore: Breve analisi

da | Lug 19, 2024 | News

Con la sottoscrizione del contratto di lavoro le parti si obbligano reciprocamente a rispettare determinati diritti e doveri.

Oggi esamineremo in particolare i diritti e doveri del lavoratore.

QUALI SONO I PRINCIPALI DIRITTI E DOVERI DEL LAVORATORE DIPENDENTE?

I diritti più importanti sono:

  • il diritto alla sicurezza sul lavoro;
  • il diritto alla retribuzione;
  • il diritto all’orario di lavoro e il diritto al riposo settimanale;
  • il diritto alle ferie e il diritto ai permessi retribuiti;
  • il diritto alla maternità o paternità.

IL DIRITTO ALLA SICUREZZA SUL LAVORO

Fra i diritti e doveri del lavoratore dipendente, il diritto alla sicurezza sul lavoro è un tema a cui viene attribuito particolare rilevanza.

Questo diritto impone al datore di lavoro di adottare tutte le misure necessarie a garantire che il lavoratore sia posto nelle concrete condizioni di eseguire le prestazioni richieste senza correre eventuali rischi per la propria incolumità.

Al fine di garantire la sicurezza dei propri dipendenti il datore di lavoro deve:

  1. effettuare una analisi di tutti i rischi connessi all’esercizio dell’attività imprenditoriale. Tale valutazione preliminare è necessaria per la predisposizione del documento di valutazione dei rischi (DVR), il cui contenuto dovrà essere adattato ai nuovi rischi che possano derivare dalle modifiche intervenute sul sistema di produzione dell’azienda;
  2. individuare il soggetto Responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi (RSPP).

SANZIONI IN CASO DI VIOLAZIONE

Il datore di lavoro dovrà rispettare i predetti obblighi in quanto inderogabili e garantiti da un regime sanzionatorio oneroso.

Tutte le disposizioni normative che trattano questa materia sono contenute nella Legge n. 81/2008, il c.d. Testo Unico sulla sicurezza.

IL DIRITTO ALLA RETRIBUZIONE

Il diritto alla retribuzione, sebbene sia ritenuto un diritto inviolabile, ha prodotto e produce ancora oggi molto contenzioso.

Partendo dall’analisi dei requisiti essenziali della retribuzione emerge chiaramente il motivo per cui le contestazioni relative alle retribuzioni siano così frequenti.

La retribuzione, infatti, dovrebbe rappresentare l’equo compenso, parametrato in termini qualitativi e in termini quantitativi, per le prestazioni rese dal lavoratore.

Partendo da tale presupposto, la retribuzione dovrebbe assicurare il completo soddisfacimento dei bisogni della famiglia ma, in molti casi, non equivale al compenso equo dovuto al lavoratore.

ESEMPI IN CUI LA RETRIBUZIONE NON EQUIVALE ALL’EQUO COMPENSO CHE SPETTEREBBE AL LAVORATORE

La retribuzione del lavoratore non equivale al compenso che gli spetterebbe:

  • nei casi in cui siano applicati minimi retributivi non corretti;
  • quando il lavoratore è inquadrato ad un livello più basso rispetto alle mansioni e al ruolo effettivamente svolti;
  • quando non sono riconosciute in busta paga voci retributive previste dal contratto collettivo.

IL DIRITTO ALL’ORARIO DI LAVORO

Anche la durata della prestazione lavorativa è disciplinata dalla legge o dal CCNL.

Il datore di lavoro non può superare i limiti predeterminati dalla legge o dal CCNL applicato a quel rapporto di lavoro sia con riferimento alle ore di lavoro ordinario che alle ore di lavoro straordinario.

IL DIRITTO AL RIPOSO SETTIMANALE

A completamento della disciplina dell’orario di lavoro interviene il diritto al riposo settimanale.

Il diritto al riposo settimanale prevede infatti che ogni lavoratore maturi nell’arco della settimana, 24 ore consecutive di riposo in aggiunta alle 11 ore di riposo giornaliere.

Nel caso in cui la contrattazione collettiva di secondo livello disciplini in modo differente le ore di riposo giornaliere garantite dalla legge, la stessa contrattazione dovrà riconoscere al lavoratore dei periodi di riposo con funzione compensativa.

IL DIRITTO ALLE FERIE

Come per i diritti già trattati in precedenza, il diritto alle ferie è un diritto indisponibile per il lavoratore e per tale motivo non rinunciabile.

Previo accordo con il datore di lavoro, il lavoratore dovrà fruire dei giorni di ferie maturati durante l’anno.

L’importanza attribuita al diritto alle ferie è dimostrata dalla disciplina rigorosa prevista per la revoca del periodo di ferie autorizzato al lavoratore.

La revoca del periodo di ferie per essere valida deve rispettare i seguenti requisiti:

  • il datore di lavoro deve comunicare tempestivamente al lavoratore il provvedimento di revoca;
  • nella comunicazione trasmessa al lavoratore devono essere specificati i motivi della revoca; motivi necessariamente di carattere tecnico organizzativo sopravvenuti e non prevedibili.

IL DIRITTO AI PERMESSI RETRIBUITI

Il lavoratore ha diritto altresì ai permessi retribuiti, come ad esempio: i permessi per motivi personali o familiari, i permessi per motivi di studio, i congedi per l’attività di formazione, i permessi per effettuare prestazioni mediche, i permessi retribuiti in virtù della Legge 104, il congedo matrimoniale, il congedo parentale e altri.

IL DIRITTO ALLA MATERNITÀ E ALLA PATERNITÀ

Nel nostro ordinamento giuridico, il diritto alla maternità e alla paternità è disciplinato dal D. Lgs. 151/2001, c.d. Testo Unico delle disposizioni per la tutela della maternità e paternità, nel quale il nostro legislatore ha introdotto a favore dei genitori il diritto al congedo parentale.

Il congedo parentale altro non è che un periodo di astensione dal lavoro, retribuito, pari a 5 mesi, che può essere richiesto dal genitore anche in modo frazionato.

Al D.Lgs. 151/2001 sarà dedicato un articolo apposito.

Il lavoratore, tuttavia, non è solo destinatario di diritti ma deve necessariamente anche rispettare i seguenti doveri:

  • il dovere di diligenza;
  • il dovere di fedeltà;
  • il dovere di riservatezza.

DOVERE DI DILIGENZA

Il dovere di diligenza ai sensi dell’art. 2104 del c.c. impone al lavoratore di eseguire la prestazione lavorativa con la massima diligenza e professionalità richieste dal tipo di lavoro affidato (ad es. competenze tecniche specifiche) rispettando le disposizioni impartite dal datore di lavoro o dal suo diretto superiore.

DOVERE DI FEDELTÀ

Il rapporto fiduciario che si instaura tra le parti vieta al dipendente di svolgere attività in proprio o per terzi in concorrenza diretta o indiretta con il proprio datore di lavoro.

DOVERE DI RISERVATEZZA

Infine, il lavoratore ha l’obbligo di non diffondere o condividere informazioni di qualsivoglia genere di cui sia venuto a conoscenza durante il rapporto di lavoro.

Le norme che contemplano tali doveri sono spesso formulate in termini particolarmente ampi e generici.

Proprio per questo, la loro applicazione deve essere necessariamente ponderata tenendo in debito conto le peculiarità del singolo caso concreto.

Avvocato Francesca Del Duca

 

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